domenica 26 luglio 2009

La folla è intelligente (quando focalizzata) - Articolo NYTimes

Interessante articolo di Steve Lohr del New York Times sul crowdsourcing: http://www.nytimes.com/2009/07/19/technology/internet/19unboxed.html?_r=2&th&emc=th

Un paio di passaggi che trovo particolarmente interessanti sono i seguenti:
  • "l'innovazione è spesso dipinta come un gioco di numeri. Più sono i partecipanti, meglio è" ma allo stesso tempo "i modelli di innovazione aperta hanno successo soltanto quando sono progettati con attenzione per uno scopo preciso e quando gli incentivi sono pensati per attrarre i collaboratori più efficaci"
Penso che sia anche importante che venga promossa e si instauri una qualche forma di collaborazione non-competitiva tra i partecipanti perché vengano prodotti i risultati migliori. In altre parole a mio avviso le interazioni sociali non possono essere eliminate dalla concorrenza se l'obiettivo è quello di ricercare soluzioni ottimali ad un problema/bisogno.
  • "i modelli di innovazione aperta vengono adottati per superare le gerarchie aziendali" ma anche "per avere successo, dice Mr. Chesbrough, l'azienda deve avere una cultura aperta verso le idee esterne ed un sistema per recepirle ed agire sulla base delle stesse"
Quindi il crowdsourcing non fa soltanto riferimento alla possibilità di ottenere idee e suggerimenti da tante persone quante sono quelle che desiderano fornirle, ma anche ad aziende culturalmente capaci di agire sulla base delle idee e dei suggerimenti forniti, flessibili e pronte ad effettuare cambiamenti (talvolta anche radicali).

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